Avevano creato una vera e propria piattaforma per scaricare abusivamente o per vedere illecitamente in modalità streaming live, a prezzi stracciati, eventi sportivi, film, serie televisive e concerti trasmessi su Mediaset Premium e su Sky. I due responsabili sono stati individuati e denunciati dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari che hanno sia bloccato la piattaforma web (sulla quale i dati sono stati scambiati mediante l’utilizzo di ben 89 server) sia sequestrato 9 portali internet.
Con questi risultati le Fiamme gialle hanno concluso l’operazione Pirate on demand , le cui indagini, iniziate nel settembre 2016 e coordinate dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia, hanno interessato note piattaforme, ai primi posti nel panorama nazionale per la fruizione abusiva dei canali di Mediaset Premium e Sky, che offrivano contenuti pirata sia in modalità “streaming live”, cioè in diretta, che in modalità “streaming on demand”, fruibili, quindi, a richiesta degli internauti.
Secondo le più recenti stime, il solo sistema Iptv in Italia, che conta 2 milioni di fruitori, genera perdite per oltre 300 milioni di euro e ricadute negative sull’intero campo del tv entertainment , mentre stando all’ultima indagine FAPAV / Ipsos la pirateria audiovisiva, in generale, crea all’Italia un danno economico di 1,2 miliardi di euro.
DcP al supporto della Procura e della GdF
La GdF di Cagliari ha diffuso oggi informazioni sull’operazione “Pirate on Demand”: che ha portato al sequestro di 9 portali internet attraverso i quali era possibile accedere illegalmente a contenuti trasmessi sui canali Mediaset e Sky. I dati scambiati mediante l’utilizzo di ben 89 server sono risultati pari a 178 terabyte (quasi 180.000 Gb) con un’offerta di prodotti televisivi ampia e variegata spaziante dallo sport al cinema passando per l’entertainment ed i contenuti per i più piccoli.
DcP ha operato come consulente in supporto alla Procura e alla Guardia di Finanza, fornendo tutto il supporto tecnico necessario data l’esigenza di intervenire su un fenomeno in larghissima espansione e che in questo momento rappresenta il principale problema per gli operatori televisivi.
Siti, come quelli sequestrati oggi dalla GdF, vendono pacchetti con bouquet composti dai principali canali degli operatori pay tv, sotto forma di abbonamento. Nonostante l’apparente facilità di iscrizione e accesso, questi servizi sono illegali e la norma prevede sanzioni pesantissime per gli operatori e potenzialmente anche per i consumatori che vi ricorrono. L’operazione della GdF dimostra inoltre, come il fenomeno sia sempre più sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine e della Magistratura che dispongono di tutte le risorse investigative e tecnologiche per svolgere indagini estremamente profonde.
Luca Vespignani, Amministratore Delegato DcP , ha commentato inoltre l’operazione chiarendo: “Un aspetto molto importante, nelle operazioni di questo genere è, inoltre, inerente ai consumatori che spesso si espongono a rischi gravissimi fornendo dati sensibili a network criminali senza esserne pienamente consapevoli (si pensi solo alla necessità del pagamento degli abbonamenti)”.