Cloudflare deve interrompere la fornitura dei servizi ai siti pirata
DcP al fianco di RTI ottiene un’importante vittoria davanti al Tribunale di Roma
Dopo un serie di pronunce dei fori di Roma e Milano, che già avevano chiaramente indicato la responsabilità del colosso di servizi informatici americano, i giudici della Capitale compiono un ulteriore passo fondamentale nella tutela del diritto d’autore.
Sulla base della sentenza, Cloudflare, in quanto intermediario che ottimizza la distribuzione di contenuti illeciti e che nasconde l’identità “digitale” del sito pirata, è obbligato a sospendere con effetto immediato i suoi servizi erogati alla risorsa illegale gestita dal proprio cliente. In caso di mancata ottemperanza, scatteranno penali del valore di 1.000 al giorno.
RTI, assistita dallo Studio Previti, aveva contestato il ruolo di Cloudflare nella sua veste di fornitore di servizi al sito Guardaserie, noto portale che metteva a disposizione dei suoi utenti interi cataloghi con le principali serie TV.
La descrizione dell’illecita distribuzione dei contenuti è stata presentata attraverso una consulenza tecnica di parte affidata a DcP. In collaborazione con SPTech sono state raccolte le prove delle violazioni nel rispetto delle best practice in tema di formazione della prova forense.
“La sentenza apre scenari potenzialmente molto favorevoli per i titolari dei diritti” commenta Luca Vespignani, Managing Director di DcP. E aggiunge: “Si calcola infatti che oltre il 70% delle risorse illegali sfruttino i servizi offerti da Cloudflare: si tratta di risorse che da oggi, dopo la sentenza del Tribunale di Roma, potrebbero avere maggiori difficoltà nel garantirsi anonimato e ottimizzazione dei servizi grazie all’intermediazione della società americana”.