Blog Post

Per la Corte di Giustizia EU aumentano le responsabilità degli intermediari online

6 luglio 2017


Pubblichiamo il commento di Enzo Mazza CEO di FIMI (Federazione dell’Industria Musicale Italiana) in merito alla recente decisione della Corte di Giustizia Europea sul caso Brein / The Pirate Bay. Una decisione che travalica il confine della singola vicenda oggetto della disputa e che rischia di ridisegnare il regime di responsabilità delle piattaforme UUC (User Uploaded Content).

La sentenza, inoltre, appare in linea con la decisione della Corte di Cassazione italiana che nel 2009 accolse le tesi della Procura di Bergamo in merito al sequestro dello stesso sito. All’epoca, con la consulenza tecnica di FPM, i giudici bergamaschi imposero per la prima volta il blocco IP e DNS di un sito localizzato in territorio straniero, ponendo le basi giuridiche per le inibizioni all’accesso di siti web e mettendo a punto quello che ancora oggi è considerato lo strumento principe per intervenire sul fenomeno.

Nei giorni scorsi la  Corte Europea di Giustizia  ha emesso  una decisione  che è avrà un impatto significativo sui contenuti digitali e sulla responsabilità degli intermediari. In sostanza, per i giudici comunitari, anche se le opere illecite sono messe online da utenti di una piattaforma di condivisione, i suoi amministratori svolgono un ruolo imprescindibile nella messa a disposizione di tali opere e come tale violano il copyright.

Il caso nasce da un rinvio pregiudiziale nella causa tra l’associazione anti pirateria olandese, Brein, contro alcuni service provider per il blocco di “ The Pirate Bay “, nota piattaforma illegale, già bloccata in Italia dalla magistratura di Bergamo nel 2009.

Per la Corte, infatti, la fornitura e la gestione di una piattaforma di condivisione online di opere protette può costituire una violazione del diritto d’autore anche se le opere di cui trattasi sono messe online da utenti della piattaforma di condivisione, i suoi amministratori svolgono un ruolo imprescindibile nella messa a disposizione di tali opere.

Nella sentenza, la Corte stabilisce che la fornitura e la gestione di una piattaforma di condivisione online debbano effettivamente essere considerate un atto di comunicazione al pubblico ai sensi della  direttiva copyright. Essa ricorda anzitutto la sua giurisprudenza precedente in materia, da cui risulta che, in linea di principio, ogni atto con cui un utente dà, con piena cognizione di causa, accesso ai suoi clienti ad opere protette può costituire un “atto di comunicazione”, ai sensi delle disposizioni comunitarie.

Nel caso di specie, è pacifico che opere protette dal diritto d’autore siano messe, mediante “The Pirate Bay”, a disposizione degli utenti di tale piattaforma, di modo che questi possono accedervi dal luogo e nel momento che scelgono individualmente. Pur ammettendo che le opere siano state caricate dagli utenti, la Corte sottolinea che gli amministratori della piattaforma svolgono un ruolo imprescindibile nella messa a disposizione di dette opere. In tale contesto, la Corte menziona l’indicizzazione dei file torrent da parte degli amministratori della piattaforma, affinché le opere a cui tali file torrent rinviano possano essere facilmente localizzate e scaricate dagli utenti.

Inoltre “The Pirate Bay” propone, in aggiunta a un motore di ricerca, una suddivisione in categorie, a seconda della natura delle opere, del loro genere o della loro popolarità. Gli amministratori provvedono peraltro a eliminare i file torrent obsoleti o errati e a filtrare in maniera attiva determinati contenuti. Dalle osservazioni presentate alla Corte risulta altresì che tale piattaforma sarebbe utilizzata da un numero considerevole di persone (sulla piattaforma di condivisione online si indicano al riguardo diverse decine di milioni di utenti). Gli amministratori di “The Pirate Bay” sono peraltro stati informati del fatto che la loro piattaforma dia accesso a opere pubblicate senza l’autorizzazione dei titolari di diritti.

Inoltre, gli stessi amministratori manifestano espressamente, sui blog e sui forum disponibili sulla piattaforma, il loro obiettivo di mettere a disposizione degli utenti opere protette, incitando questi ultimi a realizzare copie di tali opere. In ogni caso, dalla decisione dello Hoge Raad risulta che gli amministratori di “The Pirate Bay” non possano ignorare il fatto che tale piattaforma dia accesso ad opere pubblicate senza l’autorizzazione dei titolari di diritti.

Infine, la messa a disposizione e la gestione di una piattaforma quale “The Pirate Bay” sono realizzate allo scopo di trarne profitto, dal momento che tale piattaforma genera, come risulta dalle osservazioni presentate alla Corte, considerevoli introiti pubblicitari. La decisione europea in realtà contiene molti spunti già accennati nella sentenza della Corte di Cassazione italiana proprio su Pirate Bay, assunta ormai qualche anno fa.

La decisione segna un punto fermo molto rilevante per la tutela del copyright online perché la Corte assume una posizione molto ragionevole e allo stesso tempo molto robusta nell’affrontare il tema della responsabilità degli intermediari. Anche se la decisione riguarda torrent link o magnet link in realtà la Corte non si focalizza sulla soluzione tecnologica ma assume dei principi validi in molte situazioni assimilabili. Inoltre chiarisce come il ruolo della piattaforma sia essenziale nel consentire al proprio utente di comunicare al pubblico le opere caricate. Questo chiaramente ampia di molto la portata del coinvolgimento delle piattaforme, e qui si pensa soprattutto  ai servizi UUC  (user uploaded content) che a questo punto difficilmente possono esimersi da responsabilità per le opere messe a disposizione, avendo piena consapevolezza dell’attività posta in essere dall’utente con il caricamento di opere illecite.

Sostanzialmente la decisione europea sembra finalmente limitare di molto il “safe harbour” riconducendolo all’effettivo ruolo passivo di una piattaforma che fornisce esclusivamente un servizio tecnico, automatico e passivo, escludendo invece coloro che intervengono nel processo come provvedendo “a indicizzare i file”, “di modo che le opere a cui tali file” “rinviano possono essere facilmente localizzate e scaricate dagli utenti della suddetta piattaforma di condivisione”. O quando la piattaforma di condivisione online “propone, in aggiunta a un motore di ricerca, un indice che classifica le opere in diverse categorie, a seconda della natura delle opere, del loro genere o della loro popolarità, e che gli amministratori di tale piattaforma verificano che un’opera sia inserita nella categoria adatta. Inoltre detti amministratori provvedono ad eliminare i file torrent obsoleti o errati e filtrano in maniera attiva determinati contenuti”.

Un segnale molto deciso.

Condividi

Autore: DcP 25 novembre 2024
Cloudflare deve interrompere la fornitura dei servizi ai siti pirata DcP al fianco di RTI ottiene un’importante vittoria davanti al Tribunale di Roma 
Autore: DcP 20 ottobre 2024
Lunedì 21 ottobre DcP si unirà al convegno coordinato dall'Avv. Daniel Fabio Di Pietro per conto della Commissione Innovazione dell' Ordine Avvocati Milano , in tema di reati nel metaverso. Al tavolo dei lavori prenderanno parte: Prof. Avv. Lucio Camaldo , Università degli Studio di Milano Bicocca; Dott. Roberto Crepaldi , GIP presso il Tribunale di Milano; Avv. Daniele Loglio , docente Università LIUC Carlo Cattaneo; Marco Signorelli , Perito informatico e Director of Strategy & Operations di DcP - Digital Content Protection. Con un saluto istituzionale di: L'Avv. Beatrice Saldarini , Consigliera dell'Ordine degli Avvocati di Milano e Presidente della commissione libertà personale e carcere; L'Avv. Giovanni Briola , Tesoriere dell'Ordine degli Avvocati di Milano; L'Avv. Enrico Giarda , Presidente della Commissione giustizia penale dell'Ordine degli Avvocati di Milano. Il convegno riconoscerà 3 crediti formativi in materia penale.
Autore: DcP 25 settembre 2024
Il futuro della proprietà intellettuale nello scenario dell’AI
Autore: DcP 22 luglio 2024
Nel contesto di una più ampia attività globale di contrasto al fenomeno dello stream ripping illegale FPM - Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale ha ottenuto un importante risultato contro 6 noti siti di stream ripping , bloccati da AGCOM dopo le notifiche di FPM su mandato delle case discografiche e di IFPI.
Autore: DcP 5 giugno 2024
La protezione dei diritti connessi | Webinar
Autore: DcP 24 aprile 2024
WIPO - World Intellectual Property Organization ha di recente accolto la tesi presentata da Furla, con il supporto tecnico di DcP – Digital Content Protection.
Autore: DcP 5 febbraio 2024
DcP - Digital Content Protection raccoglie la sfida e si prepara a offrire ai propri clienti un servizio di gestione delle segnalazioni sulla base della nuova legge antipirateria (legge 93/2023). A partire dal mese di febbraio, grazie ai nuovi sistemi e ai nuovi tool sviluppati in-house, DcP sarà in grado di offrire un processo pienamente integrato che copre tutte le esigenze tecniche soddisfacendo tutti i requisiti di legge. La nuova suite dedicata di soluzioni tecniche, integrandosi con tutti i sistemi già utilizzati da DcP, è in grado di gestire in maniera altamente automatizzata tutte le fasi del processo di segnalazione , prevedendo ulteriori attività a valore aggiunto che massimizzano sforzi e risultati. I nuovi sistemi saranno in grado di: · Monitorare il fenomeno · Analizzare le infrastrutture server su cui poggiano i servizi pirata · Gestire in maniera altamente automatizzata il riconoscimento dei contenuti illeciti e le acquisizioni forensi delle evidenze informatiche secondo i più alti standard internazionali · Dialogare con la piattaforma Piracy Shield, gestendo tutte le fasi della segnalazione · Verificare la compliance a valle delle segnalazioni · Fornire accurati KPI Tutti i sistemi integrano soluzioni per l’analisi predittiva e processano le fasi con l’ aiuto dell’intelligenza artificiale multimodale in grado di classificare i dati presentati in modalità audiovisiva. Background legislativo Nel luglio 2023 il Governo ha approvato in via definitiva la Legge 93/2023 che si propone di intervenire sul fenomeno della messa a disposizione abusiva di eventi live tutelati da diritto d’autore . La nuova legge ha assegnato ad AGCOM il compito di mettere a punto un sistema che, sulla scorta di quanto già previsto dal Regolamento sul Diritto d’Autore in vigore dal 2014, consenta di intervenire tramite blocco IP e DNS sulle risorse pirata . Nate dall’esigenza di avere uno strumento efficace per la tutela di eventi live e di durata limitata, tali nuove previsioni di legge introducono una novità rispetto al passato riguardante le tempistiche di attuazione dei blocchi: con la nuova legge vige l’obbligo per i provider internet di bloccare i siti entro mezz’ora dalla segnalazione degli aventi diritto . Nella cornice di queste nuove disposizioni, un recente ricorso presentato presso il TAR da Assoprovider è stato rigettato riconoscendo corrette le misure predisposte dall’Autorità garante delle comunicazioni. Successivamente all’approvazione della legge, AGCOM ha istituito tre tavoli tecnici (due per i provider e uno per i titolari dei diritti) con l’obiettivo di mettere a punto i nuovi regolamenti e le procedure tecnico-operative di attuazione della legge. DcP e FPM partecipano a tutti i tavoli e i lavori vengono portati a compimento alla fine del 2023. Il nuovo regolamento prevede l’attivazione di una piattaforma - Piracy Shield - che servirà da punto di raccolta per le segnalazioni dei titolari dei diritti ; i provider internet saranno tenuti ad elaborare i dati presenti su Piracy Shield e predisporre i blocchi dei siti segnalati in un tempo massimo di 30 minuti. Ad oggi AGCOM ha concluso l’iter burocratico e tecnico per consentire la segnalazione di eventi sportivi; nelle prossime settimane è atteso un nuovo regolamento che consentirà la segnalazione di eventi live di diversa natura .
Autore: DcP 22 dicembre 2023
Giro di vite per la pirateria televisiva
Autore: DcP 17 novembre 2023
 Anche quest'anno DcP è lieta di prendere parte al palinsesto di Milano Music Week , il nostro Director of Strategy & Operations Marco Signorelli presterà la propria expertise sul tema dell'intelligenza artificiale e del rapporto con l'industria musicale. Appuntamento a giovedì 23 Novembre, ore 15.00 presso Est Bar, via Tortona 32. Ospiti: Dario Giovannini – Managing Director, Carosello Records Lucia Maggi – Ceo and Partner, 42 LawFirm S.r.l. Kevin Andreoni – Head of Multimedia & Digital, Carosello Records Marco Signorelli – Director of Strategy & Operations, Digital Content Protection S.r.l.
Autore: DcP 3 ottobre 2023
Milano Digital Week | Limiti etici dell'AI: quale impatto sulla creatività?
Show More
Share by: