È stata finalmente resa pubblica la sentenza sul caso “ filmsenzalimiti ” che a fine marzo del 2017 aveva visto il gestore dell’omonimo sito condannato per violazione del copyright dal Tribunale di Viterbo. L’attesa, particolarmente sentita vista la particolarità del caso, è stata ampiamente ripagata e la pronuncia del Giudice non ha deluso le aspettative.
Vale la pena, innanzitutto, di ripercorrere brevemente la vicenda, frutto della collaborazione fra FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) e FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali):
Per quale motivo tanta attesa per questa sentenza? La ragione è che il Giudice doveva valutare la responsabilità di un soggetto che linkava/embeddava sul suo sito contenuti illeciti ospitati su una piattaforma terza (in questo caso il social network russo VKontakte) senza apparentemente contribuire all’upload del materiale.
Su questo punto il Tribunale di Viterbo è stato estremamente chiaro: anche limitandosi al linking, l’ amministratore ha agito “secondo lo schema tipico del concorso di persone nel reato” e, smentendo la tesi della difesa, non ha agito come motore di ricerca neutrale ma operando di concerto con gli uploader, “con un’operazione illecita complessa” che si articolava in diverse fasi, tutte tese a massimizzare la visibilità delle opere caricate.
A latere della questione principale sulla quale si è espresso il Tribunale, occorre evidenziare altri punti estremamente interessanti contenuti nella sentenza:
Il precedente giuridico ottenuto segna un altro importante traguardo nella tutela dei contenuti online, chiarendo ulteriormente le responsabilità dell’attività svolta dagli amministratori dei portali pirata anche se i contenuti non sono ospitati direttamente su server in territorio italiano e anche se tali contenuti vengono immessi in rete da soggetti terzi.