Con una recente decisione, la WIPO ha accolto il ricorso arbitrale presentato da Moncler S.p.A., per il tramite dello studio Barzanò & Zanardo, disponendo il trasferimento di 50 nomi di dominio registrati in violazione dei diritti del marchio Moncler.
I domini erano stati registrati a nome di tre cittadini cinesi – Geryi Wang, Lee Fei e Yao Tom – e si componevano del noto marchio MONCLER combinato con termini accattivanti come “outlet”, “vip”, “store” volti ad attrarre l’attenzione dei consumatori in cerca di prodotti a marchio Moncler a prezzi scontati. Tuttavia tutti i domini conducevano a pagine web pressoché identiche al sito ufficiale Moncler ma offrivano in vendita capi contraffatti pubblicizzati utilizzando foto originali.
Sul piano procedurale, in base all’art. 10(e) del Regolamento UDRP, gli arbitri hanno accolto la richiesta di consolidare in un unico procedimento i vari domini registrati a nome di soggetti diversi ritenendoli sottoposti ad un controllo comune. A tale scopo, è stata importante la collaborazione con DCP – Digital Content Protection – che è stato in grado di valorizzare una serie di fattori di carattere tecnico-organizzativi tipici, dimostrando così la regia unica nella gestione dei 50 siti.
Nel merito, l’arbitro non ha ritenuto sufficiente la presenza di termini come “outlet”, “vip”, “store” per escludere la similitudine con il noto marchio MONCLER, posto che l’uso di tali termini è stato ritenuto accrescere e non diminuire il rischio di confusione. Quanto all’assenza di diritti ed interessi legittimi ed alla malafede dei tre titolari, l’arbitro ha ritenuto decisivo il fatto che i relativi siti web vendevano merce contraffatta, dando peraltro peso alle lamentele scritte dei consumatori truffati. Infine, la registrazione di ben 50 domini, ha dimostrato una reiterata condotta in malafede dei registranti.
Un simile risultato è stato possibile solo grazie alla collaborazione virtuosa fra più soggetti: dai consumatori che attivamente hanno segnalato le violazioni in corso sino a Moncler che – grazie al fondamentale supporto tecnico e legale di Barzanò & Zanardo e DCP – ha creato i presupposti per un’efficace sinergia che ha permesso il raggiungimento dell’importante traguardo.