Blog - CloudFlare & Tribunale di Milano

Il Tribunale di Milano conferma la necessità di responsabilizzare gli intermediari dei servizi internet per la tutela della proprietà intellettuale


Con la recente ordinanza n. 1912 emessa dal Tribunale di Milano si compie un altro passo importante nella protezione dei diritti di proprietà intellettuale contro le minacce digitali. 


Facendo leva su un precedente giudiziario significativo (rif. Trib. Milano, ord. 11.07.2022 promosso da Sony Music Italy, Universal Music Italia, Warner Music Italy, IFPI vs Cloudflare), la Corte ha ribadito come i servizi tecnici offerti da intermediari come Cloudflare possano essere strumentalizzati da operatori illegali, pirati digitali, contraffattori, fino ad autori di truffe online e che tali servizi contribuiscono causalmente alle violazioni commesse da terzi. Cloudflare dovrà cessare l’erogazione dei servizi resi ai propri clienti gestori di nomi a dominio utilizzati per finalità illecite o comunque adottare le misure tecnologiche e organizzative per bloccarne il continuo sfruttamento. In particolare, il Tribunale ha obbligato la società americana a inibire la risoluzione DNS e l’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP dei siti illegali e a cessare la fornitura dei servizi di CDN, di DNS autoritativo e di reverse proxy, fissando a carico di Cloudflare una penale di 10.000 euro al giorno in caso di inottemperanza alle previsioni del provvedimento.


Un ulteriore passo avanti verso la responsabilizzazione degli intermediari è l’obbligo per Cloudflare di comunicare i dati dei pirati che in qualità di clienti del provider dei servizi internet fruiscono delle funzionalità rese disponibili, nonché dei dati degli utenti finali che utilizzano i servizi offerti dalla società americana per aggirare le misure inibitorie ordinate dalle Autorità italiane. Di particolare interesse risulta anche la puntuale analisi operata dal Giudice sulle innovazioni giuridiche introdotte dalla Legge 93/2023 e sul ruolo di AGCOM nel contrasto alle violazioni del diritto d’autore in rete.

Questa ordinanza, oltre a identificare un preciso regime di responsabilità in capo agli intermediari della rete, confermando la strada percorsa da pronunce precedenti, sottolinea l'importanza di un dialogo costruttivo tra i titolari dei diritti, le piattaforme tecnologiche e le autorità pubbliche per creare un ecosistema digitale più sicuro e responsabile.


DcP si impegna quotidianamente a monitorare le evoluzioni tecnologiche e giurisprudenziali e a supportare i propri clienti nella protezione dalle violazioni sempre più articolate della proprietà intellettuale.



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